giovedì 1 maggio 2008

Manifesto indipendente (sulla scia di un intervento in forum)

... un movimento di coscienza sociale ...

Sarebbe un progetto di lungo respiro, perchè tenterebbe di unire la gente in senso di responsabilità.
Per questo vedrebbe impegnate più generazioni e, almeno nelle fasi iniziali, sarebbe approvato da una minoranza.

Questo è il mio primo abbozzo di manifesto politico, che integra quelli laici già inseriti e gli argomenti di accusa.
Un abbozzo, dunque, in divenire. Insieme alla minoranza che vuole neuroni finzionanti a prezzo di emarginazione sociale.
E allora, vi chiedo, cortesemente, di far circolare in ogni modo questo mio pensiero. Vi chiedo di raccoglierlo.

La formazione di una coscienza sociale, che manca in questa Italietta, è fondamento del vivere.
Distingue il Paese civile da quello moderno. L'Italia è esempio di Paese moderno, ovvero un luogo dove ciò che ci unisce sono i prodotti della tecnologia (oltre al calcio, il che è tutto dire).

Per questo ci sentiamo civili?

La modernità è positiva quando accompagnata da un senso civile. Isolata, non è sinonimo di civiltà, nonostante quanto cerchino di farci credere i berluscones (ampiamente presenti nella politica e nei media in modo trasversale).
Ecco, questa consapevolezza mi piacerebbe vedere nella gente.

Il senso civile.
La presa di coscienza.
E la scelta consapevole, non passiva sulla tradizione. Che poi può anche coincidere con la tradizione.

Andrebbero isolati, o ridotti, i comportamenti di chi si adegua per paura, passività, ignoranza (sono nostre carattristiche abilmente plasmate nei secoli da Santa Mamma Chiesa).

Andrebbero evitate le scelte passive che impediscono alle leggi di tutelare le varie posizioni.

Si ribadisce, a titolo di esempio, che la legge sull'aborto, così come quelle che regolamenterebbero la fecondazione assistita eterologa, l'eutanasia (eccetera), non sono obbligo di aborto, fecondazione eterologa o eutanasia, ma permettono la scelta in un contesto sociale.
Triste dovere specificare questa ovvietà in un Paese in cui si votano leggi di ispirazione cattolica (ovvero il parere metafisico di pochi che diventa imposizione per tutti), mentre le poche disposizioni laiche presenti sono ancora attaccate e criticate.

Mi si obietta che in un Paese allo sfascio, in cui molti non arrivano economicamente a fine mese, i problemi etici e sociali sono di secondaria importanza.

Ci ho riflettuto. Poi ho visto cosa succede in quei Paesi europei in cui i problemi sono spesso di sopravvivenza, ma che hanno un senso laico e sociale (la religione concretizzata nel potere diventa asociale proprio perchè tende a posizioni assolutistiche, di una minoranza, e dogmatiche).
Riprendo l'esempio della Romania.
Sapete, credo, che molte coppie italiane che desiderano un figlio con la fecondazione eterologa, sono costrette ad andare anche in Romania, dove questo trattamento è lecito.
Sapete, voi che vi siete astenuti al referendum, voi che magari leggete questo mio blaterare e scuotete le spallucce alate, o tacete, sapete che ogni sofferenza e ogni viaggio all'estero di queste coppie è anche merito vostro, vero?
Ecco, allora mi viene un sospetto, che è penosa conferma di quanto già sopra scritto.

In Italia non c'è solo il drammatico problema dell'inflazione, della spesa pubblica allo spasimo, della pressione fiscale mordace, no.
In Italia, oltre questo, e per certi aspetti sopra questo, c'è il dramma dell'assenza del senso sociale naturalmente percepito e condiviso dal popolo.

Chiudo con un altro esempio.
Ultimamente si sente di più l'emergenza sicurezza.
Si sente di più soprattutto perchè, proprio in questo periodo, i media le hanno dato risalto (il che non significa necessariamente che l'hanno ingigantita).
Ora, fuori da gni buonismo fuorviante, sostengo che l'immigrato irregolare, e persino regolare, che è qui per delinquere, dovrebbe essere accompagnato alla frontiera, schedato anche con DNA, e messo al bando per sempre.
Quello che mi fa impressione, in questa Italietta amplificata da politici e media, è che si sta identificando la criminalità con l'immigrato.
Stop.

Un gran bel processo di transfert. Complimenti.

Fatevi un giro tra le strade dei nostri italiani, osservateli alla guida, con senso civile (ce la fate?).
Ascoltate anche di stupri e altri, molti altri, delitti che avvengono in lingua italiana. Sono la maggioranza. Questo non ve lo dicono, vero? E questo, alle menti passive e superficiali costa fatica indagarlo, vero?
Sapete, uno dei motivi per cui attiriamo la delinquenza migratoria, o per cui chi giunge da noi, anche di passaggio, si sente più libero di praticare il proprio individualismo a danno di quello altrui, è che la nostra Italietta è famosa all'estero per essere terra di ciaciara e permissivismo.
Nella nostra Italietta si premiamo i raccomandati, indipendente dalle loro capacità, avanzano e si stabilizzano nel potere i condannati.
E noi cittadini, dietro, pensando che, se non ci vede la legge, tutto è permesso.
E quando ci vede, beh, si può sempre trovare il sistema per farla franca. Magari con qualche raccomandazione.

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