giovedì 5 giugno 2008

figli di cagna

figli di cagna
Giovanni Sicuranza

Cazzo se ringhia.

Non c’è guinzaglio che la tenga, vedete?
Nel senso, cioè, io potrei anche provarci, ma, ecco,
ringhierebbe solo più forte.
I suoi muscoli sono lucidi, sudano fumi.
Mica hanno pause come i nostri.

Sai, rincoglionito, ti ho visto scuotere la testolina.
Fragile fragile.
Ho assorbito il tuo vaffanculo miagolato al nostro passaggio.
Sarai la sua prossima preda.

Perché, dai, cazzo credevate, che avevo voglia di tenerla al guinzaglio?
Il prossimo giro sarà sulla tua schiena di saputello.
Sentirai come morde.

La mia moto cazzuta.

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